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LeOx AkA rOcCiA.
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Nelle recensioni per lo più troviamo:
1. una parte informativa, che ha la funzione di far conoscere in modo molto sintetico:
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gli elementi essenziali della vicenda, cioè la trama, e il genere a cui l'opera appartiene (giallo, avventura, realistico ecc.);
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la fisionomia dei personaggi principali;
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la struttura e lo stile;
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i temi, cioè le questioni che tocca, gli
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spunti di riflessione che fornisce ecc.;
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eventualmente, notizie sull'autore;
2. una parte valutativa, in cui chi scrive esprime il proprio parere dicendo:
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se ha trovato interessante, bella, gustosa ecc. l'opera per i contenuti, per il modo in cui vengono presentati, per certe atmosfere, per la simpatia di un personaggio e così via;
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se vi sono delle critiche da fare (l'argomento poco stimolante, qualche parte noiosa per le troppe descrizioni, un linguaggio poco piacevole o troppo complesso, una conclusione banale ecc.);
3. tendenzialmente uno stile vivace (perché si possa interessare e catturare l'attenzione di chi legge), che si ottiene evitando le espressioni più banali e ripetitive (ad esempio «Questo è un libro di Conan Doyle. Questo libro di Conan Doyie racconta una storia gialla ... »), selezionando con cura il lessico, eventualmente usando qualche frase nominale (non «La vicenda è ambientata a Milano nel dopoguerra», ma «Milano, dopoguerra») e qualche interrogativa retorica (invece che «il libro è molto interessante e va letto», «Perché dobbiamo leggere questo libro? Perché è molto interessante»), ed eliminando le osservazioni inutili, in modo che il discorso sia agile e essenziale.
L'ordine delle parti non è obbligatorio: si può iniziare con un proprio commento, con l'enunciazione dei temi, con l'indicazione dei genere, o anche, se particolarmente significative, con le caratteristiche dei protagonista; nei procedere l'informazione e la valutazione si possono tenere separate o possono essere intrecciate. Si tratta di scelte personali, tuttavia probabilmente all'inizio ti sarà più utile costruire la recensione come proposto, ovvero prima informando e poi esprimendo i tuoi giudizi.
Quattro ultimi consigli:
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ricorda che chi legge una recensione non conosce necessariamente il testo di cui scrivi e che perciò non devi dare per scontate informazioni essenziali (anche il tuo insegnante leggerà la tua recensione come se non conoscesse il testo in questione o effettivamente non conoscendolo);
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non dimenticare che in certi casi non bisogna raccontare la conclusione in modo troppo esplicito, perché lo stesso autore ha giocato sull’originalità e sulla sorpresa dei finale (pensa in particolare ai gialli); perciò devi trovare il modo per dire il necessario senza rovinare la lettura agli altri (potrai scrivere: «Assolutamente imprevedibile la soluzione alla quale l'investigatore arriva», ma non «Aperto il testamento dei padrone di casa si scopre che è lui l'assassino»);
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è meglio usare i verbi al tempo presente: non è obbligatorio, ma rende l'esposizione più immediata e più agile e ti permette di evitare qualche errore sintattico (osserva la differenza tra «Due uomini si incontrano e decidono di fare una rapina: il giorno successivo rubano una macchina e partono per l'impresa» e «Due uomini si incontrarono e decisero di fare una rapina: il giorno successivo, dopo che ebbero rubato una macchina, partirono per l'impresa»); - evita di «appiccicare» particolari tecnici che non siano motivati e che da soli non aggiungono niente di significativo al tuo discorso (non scrivere soltanto «Nel racconto ci sono molti dialoghi», ma «il racconto è costruito quasi esclusivamente sui dialoghi, perché così possiamo sentire i personaggi più vicini a noi»).
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Attento infine a due questioni:
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le tecniche indicate per fare una recensione valgono sia per la produzione scritta, sia per l'esposizione orale, per esempio durante un'interrogazione;
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a volte può esserti richiesta solo una presentazione di un testo. In questo caso la parte valutativa non dovrà comparire, ma dovrai limitarti a dare le informazioni nel modo più obiettivo possibile..